Gianni Becattini G5
Scheda del prodotto
Costruttore: Gianni Becattini
Categoria: Personal microcomputer
Luogo d'origine: Firenze, Italia
Anno produzione: 1983
Catalogato nel: 2022 (donato da Marco Fiore)
Dati tecnici: cpu Z80
Descrizione
Dopo aver terminato nel 1982 la sua esperienza nella General Processor che aveva fondato, nel 1983 Gianni Becattini pubblicò sulla rivista “CQ elettronica” il primo di una serie di articoli sulla costruzione del microcomputer G5. Becattini aveva già nel 1976 pubblicato gli schemi del Child8, un computer il cui successo aveva poi dato vita alla nascita della General Processor. Stavolta siamo di fronte ad un progetto di microcomputer amatoriale molto semplice ma estremamente potente, basato su un linguaggio BASIC grafico già pronto all’uso all’avvio della macchina e sviluppato dallo stesso Becattini.
La cpu era ancora lo Z80 già utilizzato per tutti i prodotti General Processor; per il G5 la sua velocità fu tenuta volutamente bassa (2,5 MHz) per consentire l’impiego di componentistica economica. Si poteva scegliere di utilizzare RAM volatile standard, oppure la più costosa CMOS a basso consumo: in questo caso delle batterie presenti sulla scheda consentivano di conservarne il contenuto anche a computer spento. Ma quasi nessuno scelse quest’ultima strada. La potente parte grafica era basata su un chip Texas Instruments che equipaggiava anche i microcomputer Spectravideo ed il famoso TI-99/4A.
Perché costruirsi il G5, quando nel 1983 erano già disponibili vari modelli commerciali di microcomputer? Per vari motivi, riassumiamoli: 1) malgrado la sua semplicità, il G5 era comunque un sistema aperto, con vari slot d’espansione, una ROM aggiornabile ed una ram che poteva crescere (caratteristiche presenti solo nei computer professionali); 2) per una questione economica, visto che bastava acquistare i singoli componenti ai prezzi migliori ed assemblarli; 3) per una sfida con sé stessi: all’epoca andava molto di moda autocostruirsi gli strumenti, per poi vantarne con orgoglio la paternità, oggi la chiameremmo “challenge”.
Particolarità
Si calcola che furono venduti almeno 250 kit base del G5, ma essendo un computer amatoriale è possibile che alcuni arditi abbiano addirittura provveduto interamente alla sua autocostruzione, seguendo semplicemente lo schema elettrico pubblicato.