Atari PC folio

Scheda del prodotto
Costruttore: Atari
Categoria: pocket computer
Luogo d'origine:
Anno produzione: 1989
Catalogato nel: 2015
Dati tecnici: CPU 80C88 @ 4.9152 MHz, ROM 256kB, RAM 128kB, DOS 2.11
Descrizione
L’Atari Portfolio è considerato uno dei primi veri computer tascabili compatibili IBM, ma la sua storia comincia prima ancora che Atari lo rendesse celebre. Il progetto nacque infatti nel Regno Unito, presso una piccola azienda chiamata DIP Research Ltd, formata da tre ex dipendenti della Psion. Questa sviluppò un prototipo chiamato PC Folio: un gioiello portatile ultra-compatto, alimentato da 3 batterie stilo, 128 KB di RAM, con MS-DOS 2.11 integrato in ROM e dotato di un processore Intel 80C88 a basso consumo.
Quando Atari vide il progetto nel 1989, ne intuì le potenzialità e ne acquisì i diritti di produzione e distribuzione mondiale. Fu in quel momento che il dispositivo venne ufficialmente rinominato Portfolio: un nome più accattivante e commerciale, in linea con il marketing di un prodotto destinato anche al grande pubblico.
In un’epoca in cui i “laptop” erano ancora ingombranti, pesanti e costosi, il PC Folio si distingueva per dimensioni compatte, peso contenuto e un aspetto che anticipava i netbook e i subnotebook di molti anni dopo. E, anche se non poteva far girare il 100% del software DOS dell’epoca, era comunque un computer completo, capace di gestire file, scrivere testi, eseguire calcoli, programmare in BASIC e molto altro, grazie a una serie di applicazioni integrate in ROM.
Il display era LCD monocromatico da 40 colonne per 8 righe, non retroilluminato, sufficiente per usi non intensivi ma certo non comodo per lavorare. Non aveva disco rigido né floppy drive integrato: per memorizzare dati si usavano schede RAM o EPROM inserite in uno slot laterale, e si potevano collegare unità esterne (floppy drive, stampante, modem) tramite una porta di espansione proprietaria e adattatori opzionali.
Dal punto di vista commerciale, il PC Folio ebbe un successo moderato, ma trovò una sua nicchia tra professionisti e appassionati di tecnologia che avevano bisogno di un dispositivo davvero portatile per prendere appunti o lavorare in mobilità. Non fu mai un prodotto per le masse, ma segnò un passo importante nell’evoluzione dei computer personali verso la portabilità.
Particolarità
Il Portfolio è anche ricordato per una apparizione nel film “Terminator 2: Judgment Day”, dove viene utilizzato da John Connor per hackerare un bancomat — una scena che ha contribuito a renderlo un piccolo oggetto di culto tra i fan di retrocomputing e cultura pop.




