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Scheda del prodotto


Costruttore: Multitech
Categoria: home computer
Luogo d'origine: Taiwan,
Anno produzione: 1982
Catalogato nel: 2017, per gentile concessione di Marcello Ferri
Dati tecnici: cpu 6502 @ 1MHz; 64KB


Descrizione

Il Multitech Micro-Professor II, conosciuto anche come MPF-II, è un computer introdotto nel 1982 dalla taiwanese Multitech, azienda che in seguito sarebbe diventata Acer. Nato come secondo modello della linea “Micro-Professor”, venne pensato principalmente per scopi educativi ma con una forte attenzione alla versatilità. La macchina voleva essere una via di mezzo tra uno strumento didattico e un vero computer da casa, e veniva infatti pubblicizzata come espandibile con periferiche come stampanti, drive floppy e tastiere esterne.
Esteticamente si presentava come una scatola compatta simile a un libro A4, spessa circa due centimetri, con una tastiera chiclet da 49 tasti integrata nella scocca. L’aspetto era professionale ma semplice, con una costruzione plastica molto curata per l’epoca. Alcuni modelli venivano forniti anche con una custodia e tracolla per il trasporto, sottolineando l’intento di portabilità del progetto.
A livello tecnico, montava una CPU MOS 6502 a 1 MHz, con 64 KB di RAM e una ROM di circa 16 KB, contenente l’interprete BASIC. La grafica era sorprendentemente avanzata per un clone economico: supportava 280×192 pixel a colori e un buffer video duplicato, con una mappatura diversa rispetto all’Apple II, il che influiva sulla compatibilità. La modalità testo non era gestita via hardware ma era interamente emulata in software, soluzione che permetteva al sistema di supportare anche il Chinese BASIC in alcune versioni asiatiche.
Sebbene venisse promosso come compatibile con l’Apple II, questa compatibilità era solo parziale. Il BASIC era simile all’Applesoft BASIC, ma la differente disposizione della memoria video, delle periferiche e l’assenza di slot standard rendeva impossibile eseguire molti giochi e software sviluppati per Apple. I connettori erano tutti proprietari, quindi non era possibile collegare direttamente periferiche Apple.
Il MPF-II veniva fornito con tutto il necessario per iniziare: alimentatore esterno, manuali (incluso uno per il BASIC), e in alcuni casi cassette didattiche. Era possibile espanderlo con una tastiera esterna più comoda da usare rispetto a quella integrata, un drive floppy da 5.25", stampanti termiche o a matrice di punti, e persino joystick, che però condividevano la porta con la tastiera esterna, rendendoli mutuamente esclusivi.
Il prezzo di lancio nel Regno Unito era di circa 269 sterline, IVA inclusa, un costo che lo collocava in una fascia più alta rispetto a concorrenti come ZX Spectrum o Commodore 64, ma ancora inferiore rispetto a un Apple II vero e proprio. Questo prezzo, unito a una certa originalità tecnica, lo rese un oggetto interessante ma non diffusissimo: quando si cominciano ad aggiungere le indispensabili periferiche come il monitor, il floppy disk e la stampante, la convenienza scende rapidamente.
Oggi il Micro-Professor II è ricordato più per la sua unicità che per un impatto commerciale di rilievo. Rimane però un pezzo affascinante della storia dell’informatica, un esempio di come l’idea di “compatibilità” potesse avere molte sfumature. Appassionati e collezionisti continuano a studiarlo e persino a modificarlo: ci sono progetti moderni per aggiungere uscite VGA, caricamento dati via Arduino, e BIOS personalizzati per migliorarne la compatibilità.

 
 

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