logo Litton industries   Litton industries Tamburo magnetico



 

Scheda del prodotto


Costruttore: Litton industries
Categoria: Memoria centrale o ausiliaria
Luogo d'origine: New Jersey, U.S.A.
Anno produzione: 1970
Catalogato nel: 2023


Descrizione

Sviluppata dall´austriaco Gustav Tauschek nel 1932, la memoria a tamburo è stata una delle prime forme di memoria informatica. Fu ampiamente utilizzata, negli anni ´50 e ´60, sia come memoria centrale sia come memoria di massa, essendo molto migliore delle memorie a valvole. Per la RAM il tamburo fu progressivamente sostituito dalle memorie a nuclei magnetici (e poi a semiconduttori), che offrivano un miglior bilanciamento di velocità e dimensioni; gli hard disk magnetici subentrarono invece come memorie di massa, perché più economici, capienti e meno ingombranti. L´uso dei tamburi cessò definitivamente negli anni ´70, malgrado alcuni computer americani a tamburo, usati a scopi militari e civili, furono sostituiti da nuove tecnologie solo a metà degli anni ´90.
Una memoria a tamburo è formata da un cilindro rotante con superficie esterna magnetizzabile. Delle testine, apposte esternamente al tamburo in posizioni fisse, memorizzano o leggono le informazioni attraverso cariche magnetiche sulla superficie magnetizzabile del tamburo che scorre sotto di loro.
Rispetto all´hard disk, che grazie alla sua testina mobile può coprire tutta la superficie del disco, il tamburo ha una minore densità di memorizzazione, ma una maggiore semplicità costruttiva, cosa che lo rendeva relativamente economico, seppur con prestazioni piuttosto modeste.
L´americana Litton fu uno dei principali produttori di tamburi magnetici per computer, insieme ad altre aziende come IBM, Univac e RCA.
Il nostro tamburo magnetico, memoria RAM della macchina contabile elettronica Litton ABS 1601, poteva viaggiare alla pazzesca velocità di 11.900 rotazioni al minuto, sospinto da una cinghia di trasmissione collegata ad un apposito motore. Metteva a disposizione 32 tracce, ognuna con testine dedicate di lettura e scrittura; ogni traccia era divisa in 128 settori, ognuno dei quali memorizzava una parola da 40 bit, per un totale di circa 4 KB di memoria (con lo stesso numero di bit oggi parleremmo di ben 20 KB).


Particolarità

In ogni parola poteva essere rappresentato un numero decimale con segno fino a 11 cifre (lunghezza necessaria per la sua funzione di macchina contabile), oppure fino ad un massimo di 5 caratteri alfanumerici.


Restauro

Questo esemplare costituiva la RAM dell'elaboratore Litton ABS 1601, del quale conserviamo ancora diverse parti significative.

 
 

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