logo Olivetti   Olivetti L1 M40



 

Scheda del prodotto


Costruttore: Olivetti
Categoria: computer dipartimentale
Luogo d'origine: Ivrea, Italia
Anno produzione: 1982
Catalogato nel: 2024, donato da Matteo Fattori
Dati tecnici: unità centrale Zilog Z8001@4MHz con 256 KB RAM, FD 8" da 1MB, HD da 18 MB; console DSM 1215 con tastiera ANK1428; stampante ad aghi PR 1470


Descrizione

All´inizio degli anni ´80 l´offerta Olivetti di sistemi gestionali è piuttosto ampia, frutto di vari sviluppi interni e di acquisizioni OEM (original equipment manufacturer) dall´esterno.
Tra i prodotti più validi vi è il sistema terminale TC 800, uscito nel 1974 e accolto molto bene dal mercato per la sua architettura innovativa (client-server), la modularità e la flessibilità dell´impiego. Oltre ai piccoli sistemi della serie BCS 2000, che riscuotono un buon successo nel mondo delle piccole e medie imprese, l´offerta comprende i sistemi S6000 ed S1000, entrambi derivati, con laboriosi rifacimenti hardware e software, da un prodotto acquisito nel 1977 dall´americana Microdata. Completano la gamma il minicomputer PDP 11, della Digital Equipment, commercializzato con il nome di SP 600, e il sistema fault tolerant CPS 32, frutto dell´investimento di venture capital nell´americana Stratus.
Di fronte alla rapida evoluzione della tecnologia e di un mercato sempre più orientato ai sistemi integrati, capaci di crescere con l´impresa (upgradability), l´eterogeneità dell´offerta Olivetti diventa un fattore di debolezza, anche a motivo del rilevante impegno necessario per garantire l´assistenza di prodotti diversi.

Malgrado la resistenza di dirigenti interni, come Marisa Bellisario, che avrebbero preferito investire sull´evoluzione dei prodotti esistenti, prevalse l´idea di Elserino Piol di sviluppare una linea di sistemi completamente nuova, la Linea 1 (L1), basata sul microprocessore Zilog Z8001 e sul sistema operativo Cosmos IV (nome commerciale: MOS - Multifunctional Operating System), realizzato internamente. MOS dimostrò la maturità e competenza raggiunta in quel momento dalla Olivetti anche nel software, con un sistema operativo che già alla terza release (1985-86) appare stabilizzato, affidabile e con ottime prestazioni.
La nuova linea, introdotta sul mercato nel 1982 con i modelli M30, M40 ed M60, presenta forti caratteristiche di modularità, con una gamma che va dalle semplici configurazioni monotastiera a quelle più complesse con più posti di lavoro collegati a una sola unità centrale, che all´occorrenza gestisce anche un´unità disco addizionale. Il posto di lavoro può utilizzare diversi tipi di video e di tastiera, a seconda delle esigenze applicative. Della linea fa parte anche l´ottimo personal computer M20, che sarà troppo presto travolto dall´ondata di pc IBM compatibili.

In particolare il sistema M40 dispone di due floppy disk e di hard disk di diversa capacità. Può essere orientato ad applicazioni gestionali (BC, business computer), di tipo tecnico-scientifico (ST) o d´elaborazione dati (DP); è anche in grado di operare come server rispetto al "client" L1 M20, il più piccolo basato su Z8001. Può utilizzare anche il sistema operativo BCOS, "Business Computer Operating System", più semplice da utilizzare e dotato di meno funzionalità, ma pienamente compatibile con i precedenti sistemi della linea BCS.
L´uscita dei nuovi sistemi è accompagnata dallo sviluppo di vari pacchetti di software applicativo, che assumono grande importanza in un ambiente "proprietario" come quello della Linea 1. L´Olivetti è quindi in grado di proporre la sua Linea 1 in diversi ambienti, dalla pubblica amministrazione locale alle medie imprese, dal settore dei trasporti a quello dell´energia, dei servizi bancari e assicurativi, alberghi, ecc. Senza contare che la versione tecnico-scientifica della Linea 1 trova spazio anche negli ambienti ingegneristici o di ricerca e studio.

Con la Linea 1 l´offerta sistemistica Olivetti appare più razionale: le macchine, modulari e integrabili, offrono prestazioni di buona qualità. Ma nonostante l´intelligenza del progetto e la validità dei sistemi offerti, il successo commerciale è relativamente contenuto, a causa di eventi poco prevedibili e di alcune scelte che strada facendo si rivelano poco valide.
Nel suo libro "Il sogno di un´impresa" (ed. il Sole 24 Ore, 2004) Elserino Piol ricorda tra gli altri fattori sfavorevoli:
la scelta del microprocessore Zilog 8001, un ottimo microprocessore apparentemente molto adatto a una linea di sistemi di media potenza, ma snobbato da tutti gli altri produttori e presto emarginato;
la non corretta valutazione dell´emergente ed esplosivo mercato del personal computer;
l´accordo con AT&T (1984), che impegna Olivetti a commercializzare la linea di minicomputer 3B della Società americana;
l´affermazione di Unix, sistema operativo aperto sviluppato dall´AT&T.
Sul piatto positivo della bilancia bisogna comunque mettere l´importante acquisizione di competenze e know-how in Olivetti derivante dallo sviluppo della Linea 1: alla metà degli anni ´80 l´azienda rientra a pieno titolo tra le maggiori società informatiche europee e mondiali.
Nel 1987 verrà presentata la Linea 2, con la quale Olivetti riesce a superare i limiti dei "sistemi proprietari" e proiettare l'offerta verso la logica dei "sistemi aperti"; la linea L1 viene progressivamente dismessa nei primi anni `90.


Particolarità

Poteva essere montato sopra il sistema M40 un hard disk, delle dimensioni di un medio scatolone e capacità da 18 MB. Rispetto ai floppy, questo disco fisso consentiva maggiore capacità e velocità nel ritrovare le informazioni.
I piatti dell´hard disk non erano sigillati come avviene attualmente: l´esposizione alla polvere non consentiva di avvicinare più di tanto le testine di lettura/scrittura, limitando quindi la precisione dell´apparecchio e la sua capacità di memorizzazione.

 
 

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